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Sempre più Cloud nelle aziende Italiane

Alcuni dati

Un recente articolo pubblicato da Synergy Research Group, fa una fotografia sul florido stato di salute del mercato Cloud nel mondo.

Nel quarto trimestre 2024 la spesa aziendale per i servizi di infrastruttura Cloud è stata di 91 miliardi di dollari in tutto il mondo, con un aumento del 22% rispetto al quarto trimestre dell’anno precedente. In tutto il 2024 il giro d’affari del Cloud ha raggiunto i 330 miliardi di dollari, 60 miliardi in più rispetto al 2023 e 102 miliardi in più rispetto al 2022.

Il lancio di ChatGpt a fine 2022 sembra sia stato uno dei fattori propulsivi per questa crescita verticale, assieme ai servizi legati al Cloud, quali IaaS, PaaS e servizi di private cloud.

A livello geografico, gli Stati Uniti dominano nettamente il mercato, mentre in Europa i mercati più importanti sono Regno Unito e Germania anche se lo scorso anno i maggiori tassi di crescita si sono registrati in Irlanda, Spagna e Italia.

Secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano il mercato Cloud in Italia ha raggiunto 6.8 miliardi di euro, con una crescita del 24% rispetto all’anno precedente.

Andando ad analizzare i provider svetta Amazon con il 30% del mercato globale, sul podio anche Microsoft col 21% e Google con il 12%.

Hybrid Cloud o Multi-cloud?

Spesso c’è una certa confusione nei termini, ma Hybrid Cloud e Multi-cloud sono due cose diverse.

Come sappiamo, il Cloud può essere pubblico, privato o ibrido, ovvero una combinazione di pubblico e privato in cui i servizi possono essere forniti da uno o più provider. Il multi-cloud è invece un approccio che consiste nell’utilizzo di servizi cloud – solitamente pubblico – erogati da fornitori diversi. I due approcci possono anche unirsi in soluzioni ibride e multi-Cloud

Solitamente si sceglie una soluzione Multi-cloud per riuscire ad ottenere le migliori condizioni dai diversi provider su diversi servizi. Con un’analogia si può paragonare al cosiddetto “cherry-picking” che descrive il comportamento dei consumatori quando fanno la spesa presso diverse catene di distribuzione per trovare il miglior prezzo su ciascun prodotto. Un’altra ragione per scegliere una soluzione Multi-cloud potrebbe essere la localizzazione geografica del provider: sappiamo infatti che la normativa europea limita il trasferimento dei dati personali verso i Paesi fuori dall’area SEE.

Si sceglie invece una soluzione di Hybrid Cloud quando il focus è sulla flessibilità e la sicurezza. Per restare nel paragone di cui sopra, possiamo pensare ad un consumatore che sceglie se andare a comprare un prodotto nel negozio fisico oppure on line a seconda del valore del prodotto stesso. Anche il Cloud ibrido può essere scelto per garantire la conformità a quanto previsto da specifiche normative, come ad esempio il GDPR.

La gestione del Cloud

L’aumento delle possibilità di scelta, aumenta anche la complessità.

Sono diversi i fattori da prendere in considerazione per riuscire a gestire il Cloud in modo efficace ed efficiente ed ottenere quindi tutti i vantaggi proposti da quella architettura.

Il primo passo da fare è chiarire bene quali sono gli obiettivi aziendali alla base della scelta del Cloud.

L’architettura ibrida o multi-cloud infatti non è in sé un obiettivo, ma un mezzo per ottenere gli obiettivi tecnici e di infrastruttura a loro volta dettati dagli obiettivi di business. Ci sono poi da tenere in considerazione i vincoli esistenti che posso essere di natura normativa, economica e legati al livello di competenza presente in azienda.

Una volta chiariti gli obiettivi e le priorità serve progettare l’architettura.

Nel farlo occorre considerare l’infrastruttura esistente, la latenza di rete e la potenza di elaborazione necessarie a garantire il buon funzionamento delle diverse applicazioni, il flusso dei dati in entrata ed in uscita nel e dal Cloud, l’interoperabilità tra i diversi ambienti e ovviamente la sicurezza di ogni singola soluzione, dei punti di contatto tra le diverse soluzioni e dell’architettura nel suo insieme.

Servono poi gli strumenti di monitoraggio continuo.

Il controllo costante del livello di servizio offerto permette di analizzare correttamente i costi ed i benefici forniti da ciascun provider e dalle diverse soluzioni di Cloud privato e pubblico. Nel breve periodo può capitare di vedere aumentare i costi operativi a causa di una calibrazione ancora non perfetta sull’utilizzo delle risorse, ma con un monitoraggio professionale si possono individuare le aree di miglioramento e ri-bilanciare l’architettura nel medio termine. Inoltre la scelta di distribuire le applicazioni su più cloud per il ripristino di emergenza o l’aumento dell’affidabilità può far lievitare i costi, ma può, nel lungo termine, rivelarsi una scelta strategica che garantisce la continuità di business, prevenendo danni finanziari e reputazionali.


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