Gli sviluppi tecnologici sembrano avanzare ad un passo sempre più sostenuto: tra Cloud, Computer quantici, Intelligenza Artificiale, le soluzioni e le applicazioni sono sempre più numerose.
L’adozione delle ultime tecnologie può dare alle aziende un vantaggio competitivo e tuttavia i costi possono risultare maggiori dei benefici se la gestione dell’infrastruttura tecnologica non è strutturata in attività ben definite.
Lo sanno bene i CIO, che quotidianamente devono affrontare sfide sempre più complesse.
Vediamone alcune
Cybersecurity
La sicurezza informatica è la priorità di tutti i CIO.
La continuità operativa è necessaria non solo per evitare danni economici e reputazionali, ma anche perché richiesta da normative quali la NIS2. Secondo tale normativa, le aziende devono dimostrare di avere adottato le procedure e gli strumenti idonei a prevenire e mitigare i rischi informatici, devono inoltre segnalare tempestivamente ogni attacco e fornire una documentazione adeguata alla comprensione della provenienza ed entità dell’attacco.
Per fare fronte a questa sfida, in una recente ricerca di Capgemini il 75% dei CIO intervistati ha dichiarato che adotterà AI/Gen AI nella gestione della Cybersecurity, per riuscire neutralizzare le nuove tecniche di attacco con strumenti adeguati.
L’AI infatti può aiutare nell’identificazione delle minacce, valutando comportamenti anomali rispetto allo storico o riconoscendo BOT e Deepfake prima che questi interagiscano con il personale, può inoltre servire per creare simulazioni di attacco molto realistiche, che permettono di sviluppare una maggiore attenzione e consapevolezza negli utenti.
Dall’altro lato la diffusione di applicazioni a basso prezzo basate su AI comporta un allargamento del perimetro di attacco: i cybercriminali hanno a disposizione strumenti che permettono ad esempio di simulare la voce o il volto di una persona riuscendo così a perpetrare frodi o a convincere gli utenti a commettere imprudenze. L’AI può essere quindi utilizzata in modo malevolo per attacchi di tipo phishing o social engineering.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è che gli utenti non sempre sono consapevoli dei meccanismi che sono alla base del funzionamento dell’AI e magari per velocizzare alcuni compiti aziendali possono ricorrere all’ausilio di software Gen AI, inserendo prompt che contengono informazioni riservate.
La sfida dei CIO è quindi molto complessa e richiede il coinvolgimento di tutti i reparti aziendali e la creazione di una cultura della sicurezza.
AI e Gen. AI
L’Intelligenza Artificiale, pur essendo un concetto “storico” in ambito informatico, è oggi insistentemente protagonista di qualsiasi discorso sullo sviluppo tecnologico: dalla supply chain alla creazione di contenuti, dalla robotica alla sicurezza.
L’integrazione dell’AI nei processi aziendali non è però cosa semplice. In primo luogo i costi sono elevati, perché l’AI richiede risorse aggiuntive, in termini di potenza di calcolo, dispositivi, software. Tali richieste sono però fluttuanti nel tempo e, in questa prima fase di adozione, è difficile prevedere i picchi di utilizzo. Questo si ripercuote sulla pianificazione delle risorse e quindi sui costi: da un lato si rischia di avere risorse non utilizzate e dall’altro di dover ricorrere a risorse addizionali dell’ultimo minuto, quindi più care, per fare fronte ad un picco di domanda.
Un altro punto da evidenziare è che il ritorno degli investimenti in AI oggi è difficile da prevedere e da monitorare, soprattutto quando si hanno diversi ambiti di applicazione all’interno del sistema aziendale. L’adozione di tali tecnologie deve essere quindi basata su un’analisi accurata dei processi e sulla definizione di chiari obiettivi per riuscire a fare una valutazione oggettiva dei risultati ottenuti.
Ultimo punto, ma non meno importante, da tenere in considerazione: il quadro normativo è in continua evoluzione. L’AI Act, appena entrato in vigore, prevede limitazioni all’utilizzo di alcuni dati e questo può impattare sulla capacità di apprendimento dell’AI e sulle sue possibili applicazioni.
La sfida per i CIO è quella di riuscire a muoversi con agilità tra la spinta all’innovazione digitale supportata dall’AI da un lato e i vincoli normativi e di bilancio dall’altro.
Anche in questo caso è evidente come il discorso non sia più limitato alla pura tecnologia, ma implichi capacità di gestione interdisciplinari che devono necessariamente coinvolgere tutti i reparti aziendali.
Cloud
Il Cloud é oggi l’elemento portante di molte infrastrutture aziendali: offre flessibilità, scalabilità e può essere utilizzato a supporto dell’introduzione dell’AI in azienda.
Secondo Gartner, anche nel 2025 assisteremo ad una crescita negli investimenti nel Cloud, guidata da l’infrastructure-as-a-service (IaaS), con una spesa che crescerà nel 2025 del 24,8%, seguita dai servizi PaaS che cresceranno del 21,6%, il SaaS del 19,2% e il desktop-as-a-service (DaaS) dell’11,1%.
Nonostante la crescita, i CIO sono chiamati ad una sempre maggiore ottimizzazione dei costi e delle risorse. Per fare questo è necessaria un’analisi approfondita che permetta di visualizzare l’effettivo utilizzo del Cloud e aiuti quindi a definire i contratti coi Cloud provider in maniera puntuale, per evitare tanto la mancanza di risorse al momento del bisogno quanto l’acquisto di risorse destinate a non essere utilizzate.
Inoltre, anche nell’ambito Cloud le scelte sono strettamente legate ai requisiti normativi di settore. Per questo motivo, in alcune aree di applicazione, alcune aziende tendono oggi ad orientarsi verso modelli di distribuzione del Cloud specializzati, basati su Cloud privati, dedicati e sovrani, in modo da essere conformi alle normative in materia di residenza e sicurezza dei dati in regioni come l’UE.
All’interno di questa strategia, che prevede un utilizzo ibrido del Cloud, a seconda delle diverse esigenze di business, si declina la strategia di acquisto che vede sempre più aziende scegliere di utilizzare diversi provider, per rendere ancora più flessibile la spesa IT e ridurre la dipendenza da un singolo fornitore. Il lato negativo di questa scelta è che aumenta la complessità di gestione ed il monitoraggio dei costi di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente.
La sfida dei CIO è trovare il mix di soluzioni più adatto alle specifiche esigenze della sua azienda e sviluppare abilità contrattuali che tengano conto dell’intero ciclo di vita del processo supportato dal Cloud
Sostenibilità
Tutte queste tecnologie, ormai indispensabili per lo sviluppo e le competitività delle aziende e delle economie, consumano sempre più risorse. Il tema etico non va sottovalutato o ritenuto un fenomeno passeggero. Le Aziende hanno una responsabilità sociale e devono esercitarla nelle scelte che compiono. Nel difficile bilanciamento tra innovazione e costi, anche i costi ambientali devono entrare nel conteggio e devono quindi portare ad optare per soluzioni dal ridotto impatto ambientale.